sabato 29 gennaio 2011

Alloro

Alloro

L'alloro è una pianta molto diffusa, soprattutto nei paesi a clima temperato sia in pianura che in collina e cresce spontaneo in tutti i Paesi del Mediterraneo, nelle macchie e nei boschi ed è molto utilizzato nei giardini e nei parchi come pianta ornamentale oltre che apprezzato per la sua fragranza aromatica.


CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (piante vascolari)
Divisione: Magnoliophyta (ex Angiospermae)
Classe: Magnoliopsida (ex Dicotyledones)
Subclasse: Magnoliidae
Ordine
: Laurales
Famiglia: Lauraceae
Genere: Laurus

CARATTERISTICHE GENERALI

L'alloro appartiene al genere Laurus ed alla famiglia delle Lauraceae

e comprende piante originarie dell'Asia minore, introdotte nel bacino

del Mediterraneo in tempi antichissimi.

Il suo nome deriva dal latino "laurus" che vuol dire "nobile".

E' una pianta molto diffusa, soprattutto nei paesi a clima temperato

sia in pianura che in collina. Il Lauro cresce spontaneo in tutti i

Paesi del Mediterraneo, nelle macchie e nei boschi ed è molto utilizzato

nei giardini e nei parchi come pianta ornamentale oltre che apprezzato

per la sua fragranza aromatica.

Il Lauro è una pianta perenne a portamento arbustivo e può assumere

la forma di un cespuglio o di un albero tanto che se trova le condizioni

ideali può raggiungere anche i 10-12 m di altezza.

Il tronco è normalmente liscio con corteccia nerastra con rami sottili

e molto fitti.

Le foglie, portate da un corto picciolo, sono lanceolate, coriacee, di un

bel verde scuro con i bordi ondulati e con la pagina superiore lucida

mentre quella inferiore è di un verde-giallo tenue ed opaco.

Sono ricche di ghiandole resinose che le conferiscono il caratteristico

aroma.






I fiori sono riuniti in infiorescenze a grappolo o in cime ascellari e sbocciano all'inizio della primavera.

E' una pianta dioica vale a dire che esistono piante che portano solo fiori maschili e piante che hanno solo fiori femminili che portano cioè gli organi riproduttivi femminili (e stami sterili) preposti alla formazione del frutto, previa impollinazione da parte dei fiori maschili.


Il frutto è una bacca, simile a

d una piccola oliva che diviene nero-bluastra con la maturazione.

Le bacche contengono un solo seme e maturano nei mesi di ottobre

e novembre e sono molto aromatiche.


E' una pianta ricca di oli essenziali sia nelle foglie (dall'1 al 3%) che

nelle bacche (dall'1 al 10%) quali: geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo,

fellandrene, eucaliptolo, pinene, ecc.

PRINCIPALI SPECIE

Nel genere Laurus ritroviamo la specie:

LAURUS NOBILIS

Il Laurus nobilis è il tipico alloro che siamo abituati a vedere e a utilizzare.


Esistono due varietà: Laurus nobilis varietà angustifolia con foglie strette e lunghe e Laurus nobilis varietà aurea con foglie tendenti al giallo.



TECNICA COLTURALE

E' una pianta molto rustica che si adatta molto bene a crescere nelle più diverse situazioni ambientali sia in vaso che in pieno campo. Può essere esposta tranquillamente in pieno sole, ma cresce bene anche nei luoghi ombreggiati.

E' una pianta che può essere allevata in appartamento perchè se si rispettano le sue esigenze colturali, si adatta anche alla nostra casa.

Le temperature di coltivazione sono quelle tipiche delle regioni a clima mediterraneo. Temperature sotto gli zero gradi centigradi sono tollerate per brevi periodi di tempo.

Gradisce una buona circolazione dell'aria ma non tollera le correnti d'aria.

ANNAFFIATURA

E' una pianta che va annaffiata con moderazione durante la primavera e l'estate ogni qual volta lo strato superficiale del terreno si asciuga. A partire dall'autunno e per tutto l'inverno si diminuiscono le irrigazioni e si sospendono se le temperature scendono sotto i 7°C.

Attenzione ai ristagni idrici che sono la principale causa di morte delle piante di alloro.

TIPO DI TERRENO - RINVASO

Se coltivate in vaso le piantine vanno rinvasate ogni due anni in quanto anche se sono piante che non crescono molto rapidamente, le radici occupano molto spazio.

Il rinvaso va effettuato in primavera utilizzando un buon terriccio fertile che rimanga soffice in quanto le piante non gradiscono i ristagni idrici quindi sia il vaso che la terra devono garantire un buon drenaggio.


CONCIMAZIONE

Per concimare si usa un concime liquido, opportunamente diluito nell'acqua d'irrigazione, ogni 15 gg a partire dalla primavera e per tutta l'estate. Negli altri periodi le concimazioni vanno sospese.

Poichè è una pianta che viene coltivata prevalentemente per le sue foglie aromatiche è preferibile usare un concime che abbiamo un titolo abbastanza elevato in Azoto (N) che favorisce appunto lo sviluppo delle parti verdi. Accertatevi pertanto che oltre ad avere i cosiddetti "macroelementi" quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) e che tra questi l'Azoto sia in "maggiore quantità" che abbia anche i "microelementi" quali il Ferro (Fe), il Manganese (Mn), il Rame (Cu), lo Zinco (Zn), il Boro (B), il Molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.

Un consiglio: diminuite leggermente le dosi rispetto a quelle riportate nella confezione infatti se inserite un buon terriccio e rinvasate ogni 2 anni, darete alla vostra pianta una buona scorta di base di elementi nutritivi.

FIORITURA

Fiorisce normalmente in primavera ed i frutti maturano in autunno.

POTATURA

Per poter avere una bella pianta è opportuno potare le piante ogni anno, verso la fine dell'inverno.

MOLTIPLICAZIONE

La moltiplicazione avviene per seme o per moltiplicazione dei polloni che si formano alla base della pianta madre o per talea.

Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere una pianta ben precisa o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per talea.

MOLTIPLICAZIONE PER SEMI

Si effettua in autunno distribuendo i semi in file parallele su un terriccio per semi. Per interrarli in maniera uniforme potete spingeteli sotto il terriccio usando un pezzo di legno piatto.

Un'operazione importante da fare prima della semina è la cosiddetta "scarificazione" vale a dire rendere lo strato esterno dei tegumenti del seme permeabile all'assorbimento dell'acqua e dei gas. Per far questo si immergono i semi in acqua bollente e si lasciano in ammollo fino a quanto l'acqua non si sarà raffreddata; oppure si può "graffiare" la superficie del seme con della carta vetrata a grana sottile o incidere lo strato esterno con un coltello facendo attenzione a non danneggiare "l'occhio" vale a dire quella piccola depressione che si nota nel seme.

Fatta questa operazione i semi vanno subito trapiantati.

Sarebbe buona norma, per prevenire eventuali attacchi di funghi, somministrare con l'acqua di irrigazione anche un fungicida ad ampio spettro, nelle dosi indicate nella confezione.

Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra, ad una temperatura intorno ai 20 - 23°C e costantemente umido (usare uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione.

Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Spruzzate l'acqua nella composta ogni volta che il substrato è sul punto di asciugarsi.

Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa.

Una volta che i semi hanno germogliato, si toglie il telo di plastica, e via via che le piantine crescono, si aumenta la quantità di luce (mai il sole diretto), si riduce la temperatura intorno ai 18°C e si assicurerà una buona ventilazione. Tra tutte le piantine nate, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre che vanno eliminatele in modo da dare più spazio alle piantine più robuste.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA

Tra la fine del mese di luglio e settembre si prelevano degli apici vegetativi dalle piante lunghi circa 10-13 cm.

Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti avendo cura che l'attrezzo che si usa per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.

Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione.

Successivamente si sistemano le talee in una composta formata da una parte di torba ed una di sabbia grossolana. Si fanno dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee e si sistemano come indicato nella foto. Avere cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio.

La cassetta o il vaso si ricoprono con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca all'ombra e ad una temperatura intorno ai 15°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le piantine in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa.

Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che le talee si irrobustiscano

Una volta che sono diventate sufficientemente grandi ed hanno prodotto nuovi getti vigorosi, si trapiantano nel vaso o nel terreno definitivo.

Non disturbare le talee fino a quando non avranno messo i nuovi getti.

PARASSITI E MALATTIE

La foglie appaiono imbrunite

Questo è il classico sintomo di eccesso d'acqua
Rimedi: regolare le annaffiature e far asciugare per bene il terreno.

Le foglie ingialliscono e cadono specie a partire dai rami più bassi

Se osservate questa sintomatologia vuol dire che c'è una carenza d'acqua.
Rimedi: regolare meglio le irrigazioni.

Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie

Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di Cocciniglia ed in particolare della Cocciniglia bruna. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante di alloro più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.

Germogli e giovani foglie deformate e presenza di strane deformazioni

Se osservate questa sintomatologia siete in presenza della Psilla spp., un insetto particolarmente diffuso. Le punture dei giovani determinano una deformazione della pagina superiore soprattutto delle giovani foglie e dei germogli dove si formano delle specie di pseudo-galle. Le foglie colpite si arrotolano verso la pagina inferiore, diventando di consistenza carnosa e di colore giallastro. In conseguenza di questo la pianta arresta o rallenta sensibilmente la sua crescita.

Queste alterazioni sono determinate dalle punture degli insetti, soprattutto delle forme giovanili, che con il loro apparato boccale pungente-succhiate pungono i tessuti della pianta per succhiare la linfa.
Rimedi: il rimedio è soprattutto preventivo e agronomico infatti questo insetto prospera nelle parti interne delle piante quelle più folte dove è presente una buona umidità. Occorre pertanto tenere la pianta con la chioma aperta, con opportune potature in modo da far circolare l'aria e mantenere un ambiente asciutto. Una volta che l'attacco è in corso, eliminare le parti colpite e sfoltire la pianta. In genere questo è sufficiente ad eliminare la popolazione di insetti indesiderata. Se l'attacco è particolarmente massiccio, intervenite con prodotti specifici registrati per questa pianta.
Foglie che iniziano ad ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone

Se le foglie iniziano ad ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probalbilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.

Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.

Presenza di piccoli animaletti biancastri sulla pianta

Se notate dei piccoli insettini mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati "pidocchi". Osservateli con una lente di ingrandimento e confrontateli con la foto a lato, sono inconfondibili, non ci si può sbagliare.
Rimedi: trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista.

PROPRIETA' AROMATICHE

Le proprietà aromatiche sono date dagli oli essenziali particolarmente concentrati nelle foglie (dall'1 al 3%) più giovani e poste più in alto nella pianta e nelle bacche (dall'1 al 10%).

I componenti degli oli essenziali responsabili della fragranza aromatica dell'alloro sono: geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene.


RACCOLTA E CONSERVAZIONE

Le foglie si possono raccogliere tutto l'anno anche se raccolte a luglio - agosto, hanno una maggiore concentrazione di essenze aromatiche. I frutti si raccolgono in autunno, quando sono maturi.

Le foglie si possono consumare per uso culinario fresche o secche. Per l'essicazione si sistemano all'ombra, in un luogo aerato e una volta secche durano circa un anno. Dopo tale periodo perdono gran parte del loro aroma e assumono un sapore amarognolo.

Le bacche si fanno essicare al forno a bassa temperatura e si conservano poi dentro barattoli di vetro ed hanno un sapore molto più forte e robusto delle foglie.

PROPRIETA' MEDICINALI

Vedi: "Le piante medicinali: l'Alloro"

USO IN CUCINA

Oggi viene usato normalmente nella cucina di tutto il mondo per il suo aroma. La particolarità è che le sue foglie non perdono l'aroma dopo la cottura.

In Emilia Romagna (Italia) dalle sue bacche si ottiene un delizioso liquore chiamato Laurino.

CURIOSITA'

Alla famiglia delle Lauraceae appartengono diversi generi e specie molto importanti e molto conosciuti perchè largamente utilizzati per la loro fragranza aromatica:

  • Cinnamonum camphora che fornisce legname da costruzione e da tutte le parti della pianta si ricava, per distillazione in acqua bollente, la Canfora comune o del Giappone iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana come cardiotonico;
  • Cinnamomum cassia (Cannella della Cina) che fornisce la Cannella cinese dalla corteccia dei rami;
  • Cinnamomum zeylanicum che fornisce la Cannella regina; Persea gratissima (pero avocado) della quale si utilizzano i suoi pregiatissimi frutti dal sapore di pistacchio;
  • Sassafras officinale il cui legno contiene il safrolo, molto usato in profumeria.

Oggi si usa spesso per profumare gli ambiente e le sue foglie secche vengono messe negli armadi o nelle tasche degli abiti conservati al cambio di stagione per difesa contro le tarme.


Curiosita

La pianta di Alloro nell'antica Grecia era considerata una pianta sacra ad Apollo perchè secondo la leggenda, in essa fu trasformata la ninfa Dafne per sfuggire al dio che la inseguiva e così lo stesso Apollo, proclamò questa pianta sacra al suo culto e segno di gloria da portarsi sul capo dei vincitori.

I greci anticamente chiamavano l'Alloro Dafne, in ricordo della Ninfa.

Considerata pertanto una pianta nobile per eccellenza era normale coltivarla nei giardini imperiali e gli imperatori romani si cingevano la testa di Alloro durante i trionfi e le cerimonie come se si trattasse di una preziosa corona.

Questa usanza si è protratta fino al Medio Evo e nel Rinascimento ma ad essere incoronati o "laureati" come si diceva, non erano più i sovrani ma i giovani poeti ed i letterati.. Il termine attuale di "laurea" deriva proprio da questo riconoscimento.

In molte leggende popolari, piantare una pianta di Alloro davanti alla porta di casa allontanerebbe i fulmini. Questo deriva dal fatto che Giove avrebbe decretato che questa pianta fosse preservata per rispetto a Dafne.



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